Esattamente un anno fa (7/07/2018) alle 8.00 in punto un gruppo di 22 ragazze e 3 bambini si sono dati appuntamento sul listone partendo con una lunga camminata fino in darsena dove era attraccata la Nena, un bellissimo battello fluviale che ci avrebbe accompagnati lungo il Po di Volano fino a Fossalta, destinazione: azienda agricola “ La Fattoria di Zia Isa”. Gli unici attivi alle prime luci di quel sabato mattina erano i bambini, ma la passeggiata ha risvegliato anche noi ragazze, per arrivare giuste giuste all’imbarco. Foto di rito e via in fila indiana per attraversare il ponte e già l’equilibrio beccheggiava, meglio mettersi sedute.
Ci trovavamo in un ambiente completamente nuovo, non avevamo mai guardato la città dalle sue vie fluviali. Un piacevole disorientamento, ma non è sempre così…quando si arriva in una nuova città di un Paese straniero si fa naturalmente fatica ad orientarsi e tantomeno si conosce il territorio al di fuori delle mura cittadine. Oltre al disorientamento linguistico, culturale e sociale, ci si trova di fronte ad uno spaesamento geografico ed ambientale, questo può portare a rinchiudersi in una routine spaziale limitata a pochi e rigidi percorsi, che portano sempre negli stessi luoghi, incontrando sempre le stesse persone.
Quel giorno abbiamo rotto gli schemi sperimentando un ampliamento geografico degli orizzonti cittadini e ambientali. In particolar modo per l’importante presenza di vie fluviali che attraversano la città di Ferrara ed il mare che bagna le zone costiere della provincia, l’acqua è un elemento fondante che scorre nel corpo del territorio, influenzandone storia, evoluzione e prospettive future e ci è sembrato opportuno sfruttare l’opportunità di una riconciliazione con questo elemento. Infatti nelle storie personali non sempre fiumi e mari possono essere ricollegati a momenti sereni della propria vita, questo viaggio è stato un modo per riaccostarsi all’acqua in primis non come elemento foriero di barriere e perdita, ma al contrario come naturale elemento vivificante, comunicativo e capace di creare connessioni relazionali.
Ripercorrere le arterie fluviali del ferrarese partendo dalla civiltà moderna per giungere agli albori della natura, significa navigare a ritroso accostando alla ricerca delle origini territoriali la riscoperta delle proprie radici, creando legami emotivi e nuovi ricordi in cui s’intrecciano storia personale e terra in cui si vive. Gli accoglienti e gentilissimi proprietari della Nena ci hanno fatto da ciceroni lungo tutto il percorso rispondendo con pazienza a tutte le domande e raccontandoci la storia dei luoghi che attraversavamo.
Sono fioriti ricordi e racconti, dopo un’ora e trenta minuti siamo sbarcati nei pressi della “Fattoria di Zia Isa”. Zia Isa in persona è venuta ad accoglierci al cancello dell’azienda e ci ha guidato alla scoperta di animali, alberi, piante officinali ed erbe aromatiche. I pavoni hanno riscosso un successo enorme per le loro code meravigliose, come anche i piccoli e soffici coniglietti per la loro dolcezza. Dopo qualche richiesta se ci fossero anche i leoni e la raccolta di qualche frutto, ci siamo accomodati tutti sotto gli alberi per un pasto al sacco di tutto rispetto.
Infine dopo le ultime carezze e foto con gli animali, abbiamo salutato Zia Isa per tornare all’imbarcazione. La Nena ci attendeva per tornare a casa. L’acqua ha cullato il nostro ritorno, piacevolmente stanchi a fine gita, qualcuno si è persino abbandonato al sonno. Salutandoci sul molo in Darsena ciascuno di noi si è portato con sé nuovi ricordi, nuove prospettive, nuovi orizzonti possibili.
Maria Teresa Stampi
Operatrice