Ferrara Terzo Mondo e Caritas Ferrara unite nella solidarietà

Insieme per l’Africa

La collaborazione tra Caritas Ferrara e Ferrara Terzo Mondo è nata da un incrocio di destini: Cinzia Rossi, moglie di Luca Andreoli, da sempre pilastro dell’associazione di solidarietà internazionale, ha saputo che c’era bisogno di volontari in via Brasavola per distribuire le colazioni la domenica mattina. Lei si è presentata e dopo qualche giorno ha spiegato al marito che il venerdì le colazioni non sarebbero più state distribuite perché mancavano i volontari: Luca non si è tirato indietro e anche lui si è reso disponibile.

Da cosa nasce cosa e Luca si è prestato, tre mattine a settimana, per andare a ritirare dai supermercati i prodotti per la mensa. Tutto questo risale a marzo 2024. Da allora Luca non ha mai perso occasione di testimoniare l’importanza del volontariato, in particolare del progetto di adozione di famiglie che Ferrara Terzo Mondo sta portando avanti da quasi 10 anni in Etiopia, ad Addis Abeba, grazie ai fondi raccolti con il Mercatino dell’Usato. Un progetto a cui anche Caritas Ferrara ha deciso di contribuire.

La storia

Questo progetto parte veramente da lontano: “Nel 2002 io ho adottato due bambine etiopi –  racconta Luca – e dopo tre anni è arrivata anche un’altra loro sorella, 15enne, che però voleva tornare dalla sua famiglia appena possibile e così l’ho accontentata e nel 2011 l’ho riportata dai suoi parenti…mi sono guardato intorno e ho deciso di iniziare a collaborare con l’Associazione che ci aveva aiutato ad adottare le nostre figlie: il Centro Aiuti per l’Etiopia. Abbiamo cominciato a mandare fondi raccolti dal Mercatino dell’Usato, nato dall’Associazione Mani Tese nel 1979. Ferrara Terzo Mondo invece è stata fondata nel 1985: già allora avevamo capito che la cosa fondamentale per noi non era domandare direttamente soldi alle persone, ma reperire fondi attraverso mercatini del riuso. E oggi questo denaro lo utilizziamo per adottare a distanza delle famiglie etiopi, con l’aiuto in loco di Zerihun Negash, un giovane insegnante che ho conosciuto 12 anni fa e grazie al quale ho potuto adottare la nostra quarta figlia”.

 

In Etiopia

L’Etiopia conta 130 milioni di abitanti, l’80% vive in povertà, di questi un 20% è in miseria, talmente in difficoltà da non sapere nemmeno se e come ci si sveglierà il giorno dopo.

Adottare una famiglia che vive in queste condizioni significa darle un mensile per mangiare e pagare un affitto e soccorrerla in caso di bisogno, se per esempio ci sono problemi di salute, in Etiopia non esiste infatti sanità pubblica, tutto si deve pagare. Ai bambini si garantisce una retta per una scuola privata che comprende divise, libri e quaderni. Lo scopo è quello di “creare un minimo di tranquillità in queste famiglie – spiega Luca – spesso si tratta di madri sole con i figli”.

 

La solidarietà

A inizio di quest’anno Luca ha chiesto se qualcuno di Caritas volesse accompagnarlo in uno dei suoi viaggi in Etiopia e l’operatore Michele Luciani ha accettato ed è andato a trovare le famiglie “adottate”, in particolare Michele è rimasto colpito da un progetto nel progetto: quello di assistenza ai bambini di strada (street children). Si tratta di un gruppo di ragazzini che non avevano un posto dove dormire, stavano fuori, al freddo e sotto la pioggia. Ferrara Terzo Mondo ha messo a disposizione tre case in affitto con giovani donne che hanno già bambini e che fanno da madri anche ai bambini di strada, che hanno così trovato una nuova famiglia e un tetto.

Al momento Caritas contribuisce al progetto inviando volontari (e spesso anche abiti o oggetti donati) per tenere aperto il Mercatino dell’Usato, tra questi c’è Klemened Poci, viene dall’Albania, è in affidamento in prova e il lunedì e giovedì pomeriggio fa il volontario al Mercatino (oltre ad essere in Caritas il resto dei giorni della settimana). “Mi trovo molto bene – racconta – magari non faccio la parte più commerciale, ma mi occupo di tutto il resto, spostare la merce, pulire, tenere in ordine”.

 

I dati

Un po’ di numeri di questo Mercatino: nel 2024 sono stati raccolti 28.345 euro (+4,95% sul 2023). Tolte le spese di affitto e gestione dei locali, sono stati inviati in Etiopia 15.060 euro così distribuiti: aiuto mensile per 28 famiglie (pari a 100 persone) 11.374 euro, aiuto per il progetto “street children” (con affitto di 3 case) 3.186 euro, più il compenso di Zerihun Negash.

 

Obiettivi futuri

Questi i prossimi passi della collaborazione tra Caritas e Ferrara Terzo Mondo.

Far rientrare il progetto di adozione delle famiglie etiopi tra quelli finanziabili con le donazioni Caritas e in questo modo chi dona potrebbe scaricarlo in sede di dichiarazione dei redditi, cosa al momento non possibile con Ferrara Terzo Mondo.

E provare ad organizzare esperienze dirette sul campo, come quella fatta da Michele, per gruppi di volontari o operatori, “sono viaggi che ti fanno toccare con mano la realtà – sottolinea Luca – viaggi che possono cambiare la vita o fartela vedere da un’altra prospettiva”.

Il Mercatino

Il Mercatino dell’Usato di Ferrara Terzo Mondo e Caritas si trova in via Guidetti 28, è aperto tutti i giorni feriali dalle 16 alle 19 e oltre ad acquistare è possibile anche portare abiti o oggetti che non si usano più (sempre che siano in ottime condizioni), anche abiti da donna o bambino che invece in Caritas non vengono raccolti. Per maggiori informazioni potete contattare il Mercatino allo 0532 205472.

AAA VOLONTARI CERCASI: CARITAS COMACCHIO HA BISOGNO DI TE!

È con grande emozione che condividiamo con voi la gioia per l’avvio del nuovo progetto della Caritas Diocesana Ferrara-Comacchio: il 26 marzo è stata aperta la Casa di Accoglienza “San Giovanni Bosco” affiancata dal Centro di Ascolto già operativo da diversi anni.

La Casa, dotata di quattro stanze con bagno, per un totale di 6/7 posti letto, cucina e sala mensa comune, lavanderia e Ufficio accoglienza, rappresenta un rifugio sicuro per donne, sole e/o con bambini, che affrontano situazioni di fragilità, emarginazione, isolamento…

È un luogo dove il dolore si trasforma in speranza, dove ogni porta che si apre è un abbraccio, ogni stanza è una promessa di futuro.

👩‍👧‍👦Qui trovano ascolto, sostegno, rispetto. Qui ricominciano!

Il “servizio” di accoglienza è svolto da due volontari, Umberto e Rossella, supportati da amiche di buona volontà: Natalina, Giuliana, Sissi, Rina, Stefania, Marilena, Paola…Persone che credono nella dignità di ogni essere umano. Persone che sanno che, a volte, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è qualcuno che creda in noi.

  • E proprio per questo abbiamo bisogno anche di te.

Cerchiamo volontari e volontarie che vogliano mettersi in gioco, donare un po’ del proprio tempo, portare una parola gentile, una mano tesa, un sorriso sincero.

📌 Vuoi candidarti? Vieni a trovarci ogni mercoledì, dalle 14:30 alle 16:30, in Via San Giovanni Bosco, 5 a Comacchio, o telefona al n. 0533 670794, cell. 3713933987 anche whatsapp. Puoi contattarci anche tramite email all’indirizzo caritascomacchio@gmail.com

💬Continuate a seguirci: presto vi racconteremo storie, progetti, piccoli grandi miracoli quotidiani…

 

Unità di Strada: Gruppo di Supporto agli Invisibili

Questa storia comincia nei giorni di Natale 2024, con due ragazze che una sera notano un senzatetto e gli offrono una pizza.
La sera seguente tornano con una tisana calda…
Grazie ad un post pubblicato sui social vengono radunate molte persone che donano qualcosa ai bisognosi.
L’avventura continua, il gruppo si allarga.
Arrivano i primi successi, cresce la forza di volontà.
Nasce la necessità di strutturarsi con altre realtà di volontariato per aumentare l’efficacia dell’intervento.

TARGET:
Senzatetto del centro cittadino e delle zone periferiche della città.
Persone che vivono in condizioni di emarginazione e necessitano di assistenza sociale, sanitaria, e spesso legale.
Alcuni presentano patologie psichiatriche, o sono affetti da dipendenza da alcol e droga. Sono di tutte le età, prevalentemente uomini e italiani. Sono in strada chi da poche settimane, chi da diversi anni.
Hanno perso fiducia in sé stessi, nel prossimo e nelle istituzioni.
Si sono rassegnati alla loro condizione, e al momento non riescono a esercitare una concreta e costruttiva progettualità del futuro.

MODUS OPERANDI:
Avvicinare una ad una le persone bisognose che vivono in strada, creare un rapporto personale, di fiducia e stima reciproche, convincerle che meritano una vita migliore
Ipotizzare soluzioni personalizzate che seguano lo loro aspirazioni.
Aiutarli nell’accesso ai servizi preposti alla loro assistenza.
Spendere TANTO tempo nel dialogo e imparare a sorridere insieme.

INIZIATIVE ATTUATE:
– Distribuzione di pasti caldi.
– Distribuzione di coperte e indumenti.
– Facilitare l’accesso ai servizi socio-sanitari a coloro che ne manifestano la necessità.
– Organizzazione di raccolte in occasione di festività (Natale, Pasqua…)
– Comunicazione delle iniziative e delle attività tramite social media e stampa locale.

OBIETTIVI FUTURI:
– Allargare il gruppo.
– Trovare altri utenti da avvicinare.
– Far conoscere le nostre iniziative.
– Sensibilizzare la cittadinanza.
– Raccogliere fondi e donazioni.
– Creare un coordinamento condiviso con altre associazioni.

 

➮ Per chiedere informazioni sulle attività del gruppo, per segnalare persone senza fissa dimora o per diventare volontario  scrivi all’indirizzo caritasfe@caritasfe.it indicando nell’oggetto “Unità di strada”.

➮ Per chi desidera contribuire alle attività dell’Unità di Strada è possibile utilizzare il modulo “DONA ORA” presente sul sito e selezionare come causale “Unità di strada” oppure, in alternativa, effettuare un bonifico all’IBAN indicato utilizzando la stessa causale.

 

Il Vescovo in visita al Centro Diurno di Caritas Ferrara

«Lo intitoleremo a Papa Francesco, che ha dedicato la sua ultima visita proprio ai detenuti», è l’annuncio del Vescovo della Diocesi di Ferrara e Comacchio, Monsignor Gian Carlo Perego, in visita oggi 19 maggio 2025 al Centro Diurno di Caritas Ferrara, recentemente aperto in via Arginone 159.

«E’ un Centro importante per la città – ha affermato il Vescovo – perché si occupa soprattutto delle persone che sono ai margini, come i detenuti in permesso, categorie di persone per cui non ci sono molti servizi a Ferrara. Certamente questi sono solo i primi passi per la ristrutturazione di tutto lo stabile, che vedrà in futuro anche un cohousing e una serie di altre attività importanti legate al mondo del disagio. Si spera che ci sarà chi donerà del tempo, perché i volontari sono sempre figure preziose, e chi potrà donare risorse per completare tutta questa opera molto impegnativa. Caritas Italiana con la Diocesi ha già fatto un primo passo con oltre 300 mila euro, adesso però c’è ancora una serie  di altre azioni da fare che richiede una condivisione», è l’appello di Monsignor Perego.

Attualmente il Centro è aperto nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 15 alle 19, mettendo a disposizione uno spazio comune, con divani e tavoli per conversare, leggere, scrivere, intrattenersi con giochi da tavolo, guardare la televisione e consumare una merenda. C’è anche una sala lettura con una piccola biblioteca e un biliardo. Attorno al Centro c’è un giardino alberato che si cercherà di attrezzare per poterlo frequentare durante il periodo esitvo. Al momento il servizio è garantito da volontari, quindi le giornate potrebbero aumentare se ci fossero nuove persone disponibili a turnarsi durante la settimana. Sono anche previste aperture speciali il venerdì dalle 9 alle 13 con la presenza di un avvocato per consigli legali e dalle 15 alle 17 con il personale del Centro d’ascolto.

Come anticipato dal Vescovo, al piano superiore della struttura c’è il progetto di realizzare tre camere da letto, ognuna per quattro persone, ciascuna con un proprio bagno e la cucina, che verranno messe a disposizione a prezzi calmierati per persone in dfifficoltà economica.

Durante la visita il Vescovo è stato accompagnato dal direttore di Caritas Paolo Falaguatsa e da Marianna Pellegrini segretaria generale della Fondazione Estense, che ha contribuito alla ristrutturazione con l’Associazione tra fondazioni di origine bancaria dell’Emilia – Romagna. Questo pomeriggio speciale è stato anche l’occasione per fare una foto ricordo con i volontari in servizio.

A Casa Betania sfila la moda etnica

Lo scorso sabato 10 maggio, in occasione dell’apertura straordinaria per Interno Verde del Chiostro della Casa Betania, il centro  di accolglienza di Caritas Ferrara per donne e bambini, abbiamo offerto ai visitatori un evento speciale: una sfilata di abiti etnici, eccezionalmente indossati da ospiti e operatrici. C’è stata tanta affluenza e partecopazione, emozione, sorrisi e tanti colori. Questo è il racconto di un pomeriggio in grande stile!

A cura di Maria Teresa Stampi

Luogo di incontri e di crescita, il Chiostro di Casa Betania di Caritas Ferrara è da sempre uno spazio dove persone e storie provenienti da tutto il mondo si fondono con la tradizione, affondando profonde radici nella terra di questo luogo ed impregnando i muri di nomi, parole e racconti, che rendono vivi i mattoni scaldati dal sole.

Sebbene l’origine del chiostro risalga al 1477, la collaborazione con l’iniziativa Interno Verde è iniziata nel 2019 e Casa Betania ha aperto le porte sia per dare modo di far visita al chiostro di solito chiuso al pubblico, sia per cogliere l’occasione di mostrare i servizi Caritas e il Progetto Accoglienze da un nuovo punto di vista.

La dottoressa Pittini, medico volontario negli ambulatori Caritas, si è presa cura con costanza delle quattro aiuole che compongono il nostro giardino, cercando di ricostruire l’architettura paesaggistica originaria, curando la disposizione simbolica di ogni pianta e fiore.

Negli anni l’esperienza è stata arricchita con mostre sull’immaginario futuro, lettura di poesie, “Libri parlanti” con le ricette provenienti da tutto il mondo, storie per bambini dal nostro libro “Storie dal Mondo” e splendide opere d’arte del nostro operatore Carlo Serico.

Anche quest’anno abbiamo in serbo per voi una sorpresa speciale…

Ora che la luce del sole illumina il nostro chiostro e lo fa brillare come mille arcobaleni, i fiori, gli alberi e l’umanità ivi racchiusa, si apre per voi come un’ostrica con la sua perla a mostrare le sue meraviglie. Sfileranno le persone che vivono il chiostro tutti i giorni. I loro passi ricalcano e si moltiplicano con i mille venuti prima e tutti quelli che verranno in seguito, indossando quei colori che illuminano le nostre vite, protesi nella speranza di un domani ancora più luminoso.

I vestiti, creati su misura per le nostre modelle,  sono stati cuciti dal nostro sarto e stilista esperto Kone Bakary, utilizzando tessuti Wax a stampa africana.

Il primo vestito porta il nome di “Calendula”, dal latino Calendae che indicava il primo giorno del mese, è indossato dalla nostra modella Pauline.

Portato da Sara, il vestito “Crisantemo”, dal greco antico fiore d’orato, attira con la sua bellezza creature altrettanto belle per la sua impollinazione: farfalle diurne e notturne.

Il terzo vestito indossato per noi da Patricia ha nome “Papavero”, la cromatura del polline varia nelle sfumature dei diversi generi  fino al blu scuro del papavero orientale.

Cristina veste per noi “Non ti scordar di me”, un fiore tanto bello quanto diffuso in maniera cosmopolita nel mondo e proprio per questo fa parte delle leggende di tutti i popoli della terra.

Aicha indossa per noi il vestito “Girasole”, questo piccolo sole in miniatura che si muove rivolgendosi sempre verso la luce ha però radici profondissime che possono arrivare anche a 2 metri sotto terra.

Il vestito “Peonia” , indossato da Elena, è raro come la fioritura del fiore di cui porta il nome che si fa attendere una volta l’anno, ma incanta tutti con la sua bellezza, nascondendo anche virtù officinali.

Fatim sfila per noi con il vestito “Fiòr d’òro”, chiamato anche Botton d’oro, tipico delle alture di montagna, simboleggia rinnovamento e trasformazione, grazie alla sua resilienza alle avversità.

Kateryna indossa per noi il completo “Glicine” che con il suo profumo inebriante si avvolge verso altezze inaudite riempiendo di romanticismo i prati ombreggiati dai suoi splendidi fiori.

La coppia Carlo e Feline, nella sfilata come nella vita, portano per noi “I Tulipani”, simbolo delle relazioni perfette ed equilibrate.

Juliana veste per noi “Bucaneve”, chiamato anche Stella del mattino, è uno dei primi fiori ad apparire nel nuovo anno e seppur piccolo e delicato è da tempi immemori sacro e simbolico.

L’ultimo vestito è indossato per noi da Tessy e porta il nome di “Lilium”, in onore della dottoressa Pittini che con le sue mani ha cura di piante e persone dando la possibilità alle nuove vite di sbocciare.

A chiudere la nostra sfilata, accompagnato dalla nostra modella più giovane Nima, il nostro artista e artigiano Kone Bakary, che ringraziamo infinitamente per il grande regalo che ci ha fatto oggi insieme alle nostre modelle e ai nostri modelli.

A partire dal centro del nostro giardino, da quel pozzo fonte di vita, lo sguardo si affaccia su paesi, culture e lingue diverse che pur nella differenza e a volte con qualche difficoltà imparano a convivere, a comunicare. L’acqua è vita per tutti e da lì tutto parte quali che siano gli archetipi che danno forma e struttura al nostro mondo, siamo noi a significarli ogni giorno. La bellezza che guardiamo nei giardini possiamo osservarla nell’umanità che nasce, cresce, appassisce e rinasce ancora con fiori sempre nuovi, con storie sempre diverse, ciascuna racchiude il seme delle proprie scelte e tra un pasto caldo ed un vestito donato ci sono le vite che incontri….e Interno Verde è stato un ulteriore terreno di incroci!

Grazie a tutti!

Caritas Ferrara apre a Interno Verde

Per l’edizione 2025 di Interno Verde, che sarà anche l’ultima dentro le mura di Ferrara, la nostra Caritas riapre le porte del chiostro di Casa Betania, con una sorpresa: una sfilata di abiti etnici!

 

L’incontro tra Caritas Ferrara e Interno Verde

Dopo aver riempito, nel 2024, il chiostro di Casa Betania di profumi e sapori con ricette provenienti da ogni parte del mondo, anche per questa decima edizione, il 10 e 11 maggio, siamo pronti ad accogliervi, con un evento speciale.

La sfilata

Sabato 10 maggio, alle ore 15:30, le donne di Casa Betania, ospiti, volontarie e operatrici di Caritas Ferrara, sfileranno nel chiostro di via Borgovado 7 indossando abiti realizzati con meravigliosi tessuti Wax africani, cuciti su misura da Bakary Kone, sarto diventato operatore a sua volta.
Sarà una sfilata che racconterà storie di resilienza, incontro e rinascita.
L’evento permetterà di scoprire, in un modo del tutto nuovo e originale, uno dei giardini più suggestivi e nascosti di Ferrara: il chiostro medievale di Casa Betania, normalmente chiuso al pubblico, oggi luogo vivo di accoglienza, cultura e integrazione.

Il chiostro

Costruito nel 1477 per volere di Ercole I d’Este questo spazio ha attraversato i secoli trasformandosi in orfanotrofio, asilo, casa per studenti stranieri e oggi centro Caritas per donne e bambini in difficoltà.
Conserva l’antica struttura dell’Hortus Conclusus: quattro aiuole simboliche attraversate da una croce, al centro un pozzo, fonte di vita e spiritualità. Un luogo dove ogni pianta ha un significato, ogni angolo racconta una storia di fede, cura e ripartenza.

La visita

Un’occasione speciale per conoscere da vicino e in “veste” diversa chi lavora con Caritas, visitare un chiostro normalmente non accessibile e lasciarsi emozionare da una sfilata che è molto più di un evento di moda: è un inno alla speranza.

Ti aspettiamo sabato 10 maggio alle 15:30 in via Borgovado 7.

Tutte le informazioni per prenotarsi le trovi qui: https://internoverde.it

Caritas Ferrara saluta il nuovo Papa Leone XIV

Caritas Ferrara si unisce a Caritas Italiana nel salutare il nuovo Papa Leone XIV, in latino Leo PP. XIV, in inglese Leo XIV, in spagnolo León XIV, nato Robert Francis Prevost a Chicago il 14 settembre 1955, che, dall’8 maggio 2025, è il 267º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 9º sovrano dello Stato della Città del Vaticano.Di doppia cittadinanza, statunitense e peruviana, essendo stato a lungo missionario in latinoamerica, è il secondo papa originario del continente americano (dopo il suo predecessore Francesco), il primo nella storia proveniente dagli Stati Uniti d’America, nonché il primo appartenente all’Ordine di Sant’Agostino.

“Una pace disarmata e una pace disarmante”, sono le prime parole di Papa Leone XIV.

La pace sia con tutti voi!

Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi!

Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di papa Francesco che benediceva Roma!

Il Papa che benediceva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco!

Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari.

Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.

Alla Chiesa di Roma un saluto speciale! Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte. Tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore.

Y si me permiten también, una palabra, un saludo a todos aquellos y en modo particular a mi querida diócesis de Chiclayo, en el Perú, donde un pueblo fiel ha acompañado a su obispo, ha compartido su fe y ha dado tanto, tanto para seguir siendo Iglesia fiel de Jesucristo.

[E se mi permettete una parola, un saluto a tutti e in modo particolare alla mia cara diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto per continuare ad essere Chiesa fedele di Gesù Cristo.]

A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono.

Il messaggio dei vescovi italianiIn questo tempo, così tumultuoso per i conflitti che affliggono vaste aree del pianeta e i vari cambiamenti sociali e culturali in atto, continuiamo a lavorare «per la pace nel mondo». Le assicuriamo il nostro impegno per costruire ponti di dialogo, per soccorrere l’umanità sofferente, per essere sempre a servizio degli ultimi e dei più bisognosi.

Santità, può contare su di noi, sulle Chiese in Italia: vogliamo essere strumenti vivi per realizzare il sogno evangelico di diventare un’unica famiglia umana, «un solo popolo sempre in pace».
Leggi il messaggio integrale.

Il messaggio di Caritas Italiana

“La pace sia con tutti voi”. È stata la prima espressione dal Santo Padre Leone XIV che risuona oggi come una chiamata e un impegno per tutti noi.

Ringraziamo il Signore per questo dono e ci stringiamo attorno al nuovo Pontefice riconoscendo in Lui un messaggero di speranza er un mondo assetato di fraternità e di senso.

Troppe regioni del mondo sono ancora sconvolte dalle guerre; vaste popolazioni soffrono per disuguaglianze e povertà; milioni di persone sono costrette a migrazioni drammatiche lontano dalla propria terra. A queste crisi umanitarie si aggiunge l’urgenza della crisi ambientale, che minaccia la nostra casa comune e colpisce in particolare i più fragili.

Il Papa ci ha invitato a «costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace».

Facciamo nostro questo appello: continueremo a tessere ponti di fraternità e solidarietà, favorendo l’incontro e il dialogo ovunque operiamo. Ci impegniamo ad essere artigiani di pace nei territori e nelle periferie del mondo, perché la Chiesa sia sempre più segno di unità nella diversità e ogni persona possa sentirsi parte di un’unica famiglia umana.

Santità, può contare su di noi!

La Presidenza di Caritas Italiana – a nome della rete delle Caritas in Italia – Le assicura la preghiera, l’affetto e rinnova la volontà di camminare con Lei per servire i più poveri, per testimoniare la speranza e per essere, insieme, “Chiesa missionaria, una Chiesa sempre aperta a ricevere tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità”.

Le parole della Caritas peruviana

Durante la sua missione in Perù, papa Leone XIV ha lasciato più che solo parole: ha lasciato azioni.

In tempi difficili come la pandemia Covid e il ciclone Yaku, ha promosso opere sociali, ha visitato i più vulnerabili, ha raggiunto i luoghi dove c’era più bisogno.

Il suo lavoro di vescovo si è trasformato in cibo, riparo, istruzione e speranza. Una presenza che non solo ha toccato i cuori, ma ha anche cambiato le vite.

Leggi su ItaliaCaritas.it: “L’impegno Caritas di papa Leone”.

 

Medicinali ai bisognosi con Farmacie Comunali e Caritas Ferrara

La Farm…Amica dei più bisognosi: un progetto di Caritas Ferrara e Farmacie Comunali

Immaginate un buono regalo virtuale che permette a Caritas Ferrara di avere farmaci gratuiti da distribuire ai pazienti dell’ambulatorio medico di via Brasavola. E’ questo, in sintesi, il risultato del progetto sociale che vede coinvolte le Farmacie Comunali e Caritas Ferrara.

Lo spiegano nel dettaglio Luca Cimarelli e Paola Nocenti, Amministratore unico e Direttrice di Afm  – Farmacie Comunali di Ferrara: “In realtà già da diversi anni abbiamo rapporti con Caritas che finora si concretizzavano con la donazione di farmaci in determinati periodi dell’anno. Nel 2024 abbiamo deciso di “ristrutturare” la nostra carta fedeltà, la FarmAmica, e abbiamo inserito anche la possibilità, alla fine dell’anno, di donare ad un’associazione tutti o in parte i punti accumulati con la carta. Dovevamo trovare un partner e abbiamo pensato che Caritas fosse quello più idoneo. Alla fine dell’anno c’è il momento zero per chi possiede la carta, c’è chi non ha ancora usufruito dei punti o chi lo ha fatto ma si ritrova comunque con punti residui che non sono sufficienti per essere ulteriormente “spendibili” in farmacia. Nelle ultime settimane dell’anno le nostre farmaciste e i nostri farmacisti hanno illustrato a tutti i possessori questo progetto sociale: donare i punti a Caritas per poter acquistare farmaci gratuitamente, l’adesione è stata tanta e si è raggiunta una cifra importante: 7.359 euro”.

E adesso come vengono usati questi fondi?
“La farmacia di riferimento è la Farmacia del Naviglio – proseguono Cimarelli e Nocenti – che è logisticamente la più comoda, l’ambulatorio medico di Caritas settimanalmente invia richieste di farmaci, la farmacia li prepara e poi un incaricato dell’associazione si reca a ritirarli”.

Quello che succede nell’ambulatorio medico di via Brasavola lo raccontano Maria Teresa Stampi e Bakary Kone, operatori di Caritas: “Il medico di medicina generale o lo specialista di turno può prescrivere o consegnare direttamente farmaci che noi finora abbiamo reperito attraverso donazioni. Da febbraio è partito anche questo nuovo progetto con Farmacie Comunali, grazie al quale riusciamo ad essere ancora più specifici su determinati farmaci: per esempio viene fatta la prescrizione di un medicinale per un paziente che ha un problema particolare, la richiesta arriva alla Farmacia Del Naviglio, il farmaco viene recuperato e reso disponibile, poi il medico stesso lo consegna al paziente. Facciamo da tramite tra un utente che di solito non ha accesso a questo tipo di cure, perché non ha i mezzi per le medicine, e la farmacia”.

Essendo un progetto appena partito, ancora non ci sono dati, ma Caritas farà un report di metà percorso, dopo l’estate, e poi a inizio 2026, alla fine del progetto, per capire meglio  quanti e quali farmaci sono stati i più richiesti.

“E’ una bellissima iniziativa e noi ringraziamo Farmacie Comunali e tutta la popolazione ferrarese che ha aderito – sottolineano Maria Teresa e Bakary – ci sembra un dono meraviglioso, sicuramente va alle persone che ne hanno più bisogno, a volte servono proprio farmaci salvavita, farmaci per malattie croniche che magari costano poco ma quel poco è tanto per un povero, perché quando devi scegliere tra mangiare e comprare le medicine scegli il cibo. Spesso si tratta di persone che hanno poca consapevolezza della propria situazione sanitaria, si curano di meno e così si aggravano. Noi, con l’ambulatorio medico e con questi progetti, cerchiamo di rompere un circolo vizioso”.

Luca Cimarelli e Paola Nocenti ci tengono a ricordare come “la popolazione ferrarese quando è chiamata a dare testimonianza di solidarietà non si tira mai indietro, basti pensare che nelle giornate di raccolta del Banco Farmaceutico la Farmacia Porta Mare ha raggiunto il 3° e 4° posto a livello nazionale per il numero di farmaci raccolti e per il valore economico degli stessi. E comunque la raccolta è stata importante in tutte le farmacie. Per quanto riguarda il progetto con Caritas, il successo di questo primo anno è dovuto sia alla generosità dei cittadini ferraresi, sia al lavoro delle nostre farmaciste e dei nostri farmacisti”.

Il messaggio che arriva da questa iniziativa è incoraggiante: come detto la solidarietà a Ferrara esiste ed è forte, per Farmacie Comunali poi è di fondamentale importanza appoggiarsi a dei partner ben riconosciuti che possano garantire la filiera della donazione, da dove parte e dove arriva, “con Caritas abbiamo la tranquillità di un partner assolutamente affidabile, di grande umanità, sappiamo che le donazioni raccolte vanno a buon fine”.

La particolarità di un progetto sociale come questo sta nella capacità di rispondere a esigenze specifiche, si parte da necessità e bisogni concreti: “E’ quello su cui stiamo lavorando da anni insieme ai nostri medici volontari – raccontano gli operatori di Caritas – capire di cosa c’è bisogno veramente per cercare di venire incontro ai problemi di tutti evitando allo stesso tempo gli sprechi”. A volte basta anche solo uno sciroppo per la tosse a cambiare l’inverno di un bambino.

Per Caritas la donazione è importante, ma è importante anche il lavoro capillare che le farmacie riescono a fare “sulla carità e sulla solidarietà che a noi importano tanto quanto la donazione perché Caritas non è solo dono materiale è anche insegnare a donare alle persone: e quale strumento migliore di un progetto come questo per raggiungere l’obiettivo?”.

Questa possibilità, di donare i propri punti a iniziative sociali che partono dal territorio, Farmacie Comunali la rimetterà a disposizione dei possessori della FarmAmica a fine anno, poi deciderà a quale associazione “consegnare i punti”, nulla vieta che possa essere di nuovo Caritas.

Per chi volesse maggiori informazioni sull’ambulatorio medico di Caritas Ferrara:
https://www.caritasfe.it/portfolio-articoli/ambulatorio-medico/ 

 

Il pensiero di Caritas Ferrara per Papa Francesco

Alla vigilia del funerale di Papa Francesco, Caritas Ferrara ne vuole rievocare l’importanza nel tracciare un cammino, attraverso le parole dell’operatore sociale Michele Luciani.

Papa Francesco è stato vicino alla gente: il papa che ti telefona, ti scrive, ti abbraccia. Questa immagine che, per immediatezza, travalica anche il suo magistero, rende testimonianza di una Chiesa premurosa e “accessibile”. Certamente essa si presta a essere banalizzata. Tra i detrattori e i sostenitori del papà che fu Jorge Maria Bergoglio non so quanti abbiano letto le sue encicliche. Per una comprensione più meditata del suo magistero dovremmo di certo cominciare da lì: dal richiamo forte alla giustizia sociale, alla giustizia ecologica, alla giustizia economica, alla giustizia ultima di Dio. Ma resta tuttavia vivo nel ricordo – e credo che resterà a lungo come “tag” del suo pontificato, non solo verso i poveri e i diseredati della terra, com’è scontato, ma verso tutti, ricchi e potenti compresi, un sentimento di fraternità che, nella mia piccola esperienza di operatore Caritas, riconosco come un valore preziosissimo. Non è scontato che le opere di Carità, nei luoghi e nei servizi, siano espressione di fraternità. Esse possono diventare posti e strutture in cui si esercita la carità dentro un sistema di rapporti
che, pur richiamandosi a bei principi, tiene i poveri a distanza. Il francescanesimo di papa Francesco, proprio per la sua facile intellegibilità, ha efficacemente richiamato ognuno di noi a essere, innanzitutto, per gli altri, un buon cristiano, che si interessa, ti chiama per sapere come stai, si affaccia nella tua vita lì dove accade, negli affanni della quotidianità; si ferma, come faceva Gesù, a casa tua. Senza questa affabile prossimità quale carità è mai possibile?

Il Vescovo Perego ricorda Papa Francesco

“Ha presieduto nella carità la Chiesa, ricordandoci continuamente la scelta preferenziale per i poveri”

 

Il saluto del Vescovo

Per la comunità ferrarese di Caritas, si sono susseguiti giorni intensi di fede, raccoglimento, preghiera e cordoglio. Dopo la Santa Pasqua, il Lunedì dell’Angelo con la perdita di una guida spirituale che tanto ha fatto per i poveri, gli ultimi e gli emarginato a cui dedichiamo il nostro impegno quotidiano. Poi il 23 aprile, il giorno del nostro Santo Patrono San Giorgio, ha nuovamente riunito la comunità cristiana in una profonda riflessione, che ruota attorno alle parole che l’Arcivescovo di Ferrara e Comacchio Monsignor Gian Carlo Perego, presidente di Caritas Ferrara, ha indirizzato ai Presbiteri dell’Arcidiocesi per la morte di Papa Francesco.

“Cari Presbiteri,

la notizia della morte di Papa Francesco ci ha svegliato il Lunedì dell’Angelo, giorno pasquale, mentre le donne, “abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli” – ci ha ricordato la pagina evangelica di Matteo. Nel giorno di Pasqua Lui stesso, all’Angelus, ci aveva benedetto e augurato Buona Pasqua.

Ringraziamo e lodiamo il Signore per il dono di un Papa che ha presieduto nella carità la Chiesa, ricordandoci continuamente la scelta preferenziale per i poveri della Chiesa. Fino all’ultimo giorno, quando nel messaggio ‘urbi et orbi’, quasi un testamento, ha ricordato le violenze e i conflitti nel mondo, ma anche nelle famiglie, e “quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti”, invitando tutti alla speranza. Lo accompagniamo, con le nostre comunità, nella preghiera, in questi giorni che precedono il rito delle esequie. Il Cristo risorto lo aspetta sulla porta della casa del Padre misericordioso”.

L’omelia di San Giorgio

Il tributo a Francesco è ritornato anche nell’omelia dell’Arcivescovo, nel giorno del Patrono di Ferrara. “Francesco, magistero profondo”, è il saluto di monsignor Perego.

«Subito il riferimento al patrono, San Giorgio, ma poi il ricordo di papa Bergoglio di cui, ieri, era l’onomastico. E’ cominciata così – come ha riferito il quotidiano locale Il Resto del Carlino di Ferraral’omelia dell’arcivescovo Gian Carlo Perego pronunciata nel corso dell’affollata messa della mattinata (animata dalla Comunità Shalom) nell’antica basilica oltre il Volano, dedicata appunto a San Giorgio.

In apertura il saluto del rettore del santuario don Giovanni Polezzo. Il titolare della nostra diocesi, da sempre vicinissimo a Francesco, ha voluto ricordarlo e ringraziarlo “per un Magistero ricco e profondo che ci ha orientati in questi dodici anni del suo Pontificato”. Più avanti, citando l’enciclica “Fratelli tutti”, Perego affermerà che occorre rifuggire la tentazione di attuare “una cultura dei muri, di alzare i muri, muri nel cuore, muri nella terra per impedire l’incontro con altre culture, con altra gente”.

Se questi sono stati i riferimenti diretti al Papa, altri passaggi dell’intervento dell’arcivescovo sono stati chiaramente in linea con l’insegnamento di Bergoglio: “La Chiesa che cresce dopo la Pasqua, che si diffonde nelle città – ha infatti osservato Perego – porta questo stile nuovo, di preferenza per gli ultimi, di prossimità, ma anche di amore alla verità e alla giustizia”. Valori e stili, dunque, traslati nella realtà odierna e cittadina dove la fede giunse con i cristiani e si rafforzò nei secoli: “Una fede che era capace di lasciarsi guidare anche dall’intelligenza, dalla cultura e che ha generato santi, profeti, che hanno avuto il coraggio di scelte radicali”: dalla Beata Beatrice d’Este a Santa Caterina Vegri, dal Beato Tavelli al profeta Girolamo Savonarola “che condanna l’usura e una politica che guarda solo l’interesse personale e familiare” fino “ai Servi di Dio del nostro tempo, Suor Veronica e Padre Marcello”.

Poi una domanda diretta sulla quotidianità: “C’è ancora fede in questa città?” La risposta per l’arcivescovo “non può che essere positiva. La fede attraversa, senza clamore le strade, le case, le famiglie, le chiese, i monasteri. E’ una fede di pochi? Non sono pochi che hanno la fede, forse sono pochi quelli che frequentano l’Eucarestia domenicale: tra il 5% e il 10%! Ma anche loro sono un tesoro della nostra città: un tesoro di fedeltà, di preghiera, di partecipazione alla vita delle nostre comunità parrocchiali e unità pastorali, di volontariato, di lavoro e di impresa, di sofferenza nelle case di cura, di fatica educativa”.

Infine l’analisi: “Forse c’è bisogno che questa fede, soprattutto di tanti laici, diventi più vita, movimenti maggiormente la nostra vita ecclesiale e sociale almeno su alcuni temi importanti per la vita della città: la solidarietà verso i più poveri, la lotta a ogni forma di violenza e l’impegno educativo per la pace, la cura degli anziani, la partecipazione alla vita politica, a partire dal voto”.

Sullo sfondo i problemi di sempre. La denatalità crescente e la vita che muore. E ancora: la famiglia con le sue difficoltà: “Senza famiglia la città continua a morire. Sulla famiglia cristiani e non cristiani si devono interrogare insieme”. La concretezza della fede incarnata: “La famiglia ha bisogno di una casa. Il tema, vitale, non può essere lasciato solo al mercato, ma ha bisogno di un nuovo impegno pubblico”. Alla famiglia occorre anche “un ambiente curato, non inquinato e luoghi educativi che la supportino”. La scuola dal canto suo non basta ma va affiancata da “associazioni e centri giovanili, esperienze diverse, sportive, musicali, la stessa contrada, che offrano non solo luoghi, ma cammini educativi, relazioni importanti per la crescita e le scelte dei giovani, con figure educative al fianco”».

Una settimana di lutto

Il Governo ha indetto 5 giorni di lutto per ricordare la perdita di Papa Francesco. Una settimana che sarà scandita da diversi momenti:

– si invita a celebrare in parrocchia, nei santuari e in ogni oratorio pubblico una Santa Messa per il Pontefice defunto (Messale Romano, pp. 877-878), scegliendo le letture dal Lezionario delle Messe rituali (ivi pp. 598-675)

– per nove giorni, a partire dalla sua scomparsa, ricorderemo Papa Francesco nel ‘memento’ dei defunti del Canone

– si omette la menzione del Papa al ‘memento’ dei vivi

– in seguito alla comunicazione ufficiale della data delle esequie del Santo Padre Francesco fissate per sabato 26 aprile alle ore 10, la veglia di preghiera prevista nella stessa sera in Cattedrale a Ferrara a partire dalle ore 21, viene anticipata a venerdì 25 aprile nel medesimo luogo e orario.

– oltre che in Cattedrale a Ferrara, anche nella Concattedrale di Comacchio si terrà una veglia di preghiera sempre venerdì 25 aprile alle ore 21

Domenica prossima, domenica della Divina Misericordia, siamo invitati in tutte le celebrazioni eucaristiche a ricordare il defunto Papa Francesco con la seguente preghiera dei fedeli: “Per il nostro Papa Francesco: perché contempli in eterno il mistero di pace e di amore che Egli come vicario di Pietro e pastore della Chiesa dispensò fedelmente alla tua famiglia. Preghiamo”.