MAI PIÙ SCHIAVE: Libera sfilata di abiti – 6 marzo 2019

Sfilata e performance artistica presso la sala estense il 6 marzo 2019 ore 21.

Evento di sensibilizzazione sulla dignità delle donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale promosso dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con l’Accademia Arte e Luce di Ferrara  e la Caritas Diocesana di Ferrara-Comacchio. La sfilata si terrà presso la Sala Estense (Ferrara, Piazza del Municipio 2) a partire dalle ore 21:00.

All’evento, in veste di modelle, parteciperanno anche alcune delle ragazze di Casa Betania.

Qui la locandina dell’evento: La dignità della donna è un abito che non tutti sanno vedere.

IL DOCUMENTO DELLE CARITAS DELL’EMILIA ROMAGNA SUL “DECRETO SICUREZZA”

In Emilia Romagna, come in tutta Italia, la Caritas è uno dei soggetti impegnati nell’accoglienza dei migranti richiedenti asilo. L’impegno della Caritas è l’impegno della Chiesa secondo uno stile di prossimità che si concretizza nella relazione con l’altro, umile e fiduciosa, ed esprime nelle opere più che nei discorsi il proprio valore cristiano.
Così si è espresso Mons. Douglas Regattieri, Vescovo della Diocesi di Cesena- Sarsina e delegato della Conferenza Episcopale E. R. per il Servizio della Carità, a proposito dell’impegno delle Caritas Diocesane nell’accoglienza dei migranti:

“La testimonianza dei fatti, più che le parole e i discorsi spesso lontani dalla realtà, è la carta di presentazione della nostra identità. Essa proviene da una consapevolezza di fondo che ha il suo radicamento nell’incontro con Cristo. E’ Lui che rende profondo, continuativo e gratuito lo sforzo di promuovere tutto l’uomo e tutti gli uomini. Si invera così nel concreto della nostra presenza quanto il Vangelo con disarmante semplicità afferma: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare… ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25, 35).

Tante sono state negli ultimi anni le progettualità avviate nella nostra regione dalle Caritas Diocesane in collaborazione con le istituzioni, con il coinvolgimento delle realtà parrocchiali e del Terzo Settore; tanti percorsi di speranza e comunione molti dei quali intrapresi spesso sulla base di un’esperienza quotidiana di incontro, ascolto e sostegno alle persone bisognose che precede e accompagna l’impegno verso i profughi.

Nella nostra Diocesi in particolare, la Caritas diocesana, tramite l’associazione “Amici della Caritas” di cui è promotrice, accoglie donne e minori presso il Centro Casa Betania già attivo dal 2014 in questo tipo di accoglienza. L’Opera don Calabria, anch’essa mettendo a frutto la propria esperienza, accoglie invece minori non accompagnati. L’Associazione Viale K e l’Associazione Mons. Filippo Franceschi propongono, secondo un modello lungamente sperimentato, l’accoglienza in comunità.

Si può dunque dire che l’accoglienza dei richiedenti asilo non costituisce una novità, ma il contesto ultimo e più attuale in cui si dispiega l’attenzione verso i più fragili che ordinariamente anche nella nostra Diocesi caratterizza una Chiesa viva e attenta.

Molte sono naturalmente le difficoltà e le fatiche per la complessità dei bisogni individuali e dei percorsi necessari di integrazione, ma anche queste difficoltà diventano misurabili e gestibili soltanto nella pratica quotidiana dell’accoglienza, in contrasto con una logica dell’emergenza che genera chiusura e disgregazione.
Su questa logica sembra oggi purtroppo radicarsi una cultura dell’esclusione e dell’inconsapevolezza, rispetto alla quale la Caritas, in linea con le posizioni della Conferenza Episcopale Italiana, avverte il bisogno di richiamare le coscienze ad un coinvolgimento fattivo e diffuso per l’accoglienza e il dialogo.

Rimandiamo all’articolo pubblicato su La Voce, di cui sopra abbiamo pubblicato un estratto, per il testo integrale del documento redatto dalle Caritas Emiliano Romagnole.

Mangia come parli!

L’allegro raduno dei volontari Caritas si è svolto secondo tradizione: data del tutto casuale (quando abbiamo voglia di ritrovarci insieme); facce allegre; ognuno cucina qualcosa a modo suo.

E così domenica 17 febbraio nei locali della mensa Caritas, intorno alla tavola variopinta eccoci riuniti: Anastasia dall’Ucraina, Abou dalla Costa d’Avorio, Carole e Jean Marie dal Togo, Arthur (detta Sofia) dal Camerun,  Lamin dal Gambia, Murat e Raida dal Kirghizistan (che esiste, e non è in Italia); Fateme, Anahita, Arezoo e Parisa dall’Iran;  Niousha dal Tagikistan, Rachid dalla Guinea, Michele dal Molise (che esiste ed è in Italia), Carlo Alberto, che è nato a 100 metri da qua, dove una volta c’era l’ospedale;  Stefania da Consandolo (che forse non esiste), Ivano e Laura dal Veneto (che è un’altra Italia).

Sopra la tavola: салат “Оливье”  (insalata veramente russa), poulet Directeur général, beignet haricot,  vareniki con le patate, “میرزاقاسمی” –  بادمجان،گوجه‌فرنگی،تخم‌مرغ،سیر،ریحان (“MirzaGasemi” – melanzane, pomodori, uova, aglio, basilico), cioccolata con le nocciole (perché Rachid dice che non sa proprio cucinare ma gli pareva brutto presentarsi a mani vuote), vino del cognato (di Michele, la cui sorella ha sposato un  vignaiuolo).

Poi musica, barzellette che non si capiscono, discorsi seri che fanno ridere, il piacere della confusione. Grazie a Dio,  Nostro Signore non ci ha creati con lo stampino!

GIORNATA NAZIONALE CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE 2019

 

Il 5 febbraio 2019 si è celebrata la 6a giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Un’importante occasione per riflettere sull’importanza della lotta allo spreco del cibo, fenomeno al giorno d’oggi ancora diffuso, e sulle modalità d’intervento e prevenzione per ridurre questa tendenza.

Quali sono le principali cause cui è dovuto lo spreco?

Dai dati ricavati per mezzo del test dei Diari di Famiglia, sostenuto dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’Università di Bologna-DISTAL, è stato possibile trovare una risposta a questa domanda. La principale causa dello spreco è la mancanza di tempo. Infatti, si tende a sprecare alimenti perché non si fa in tempo a consumarli prima che questi divengano inadatti al consumo umano.

Occorre pertanto un’accurata pianificazione della spesa ai fini di evitare l’accumulo di alimenti che rischiano di finire nella pattumiera. Fare la spesa in modo consapevole è uno dei più potenti strumenti in nostro possesso per evitare costi inutili, sfruttamenti di animali e materie prime, malattie e dispersione di rifiuti.

Giornata nazionale contro lo spreco alimentare 2019: la campagna Spreco Zero.

Spreco Zero” è una campagna nata nel 2010, che si occupa di sensibilizzare l’Europa sul tema dello spreco alimentare. Promossa dal professore Andrea Segrè, fondatore di “Last Minute Market” e presidente del comitato tecnico-scientifico del Piano nazionale prevenzione rifiuti, ha fornito obiettivi e contenuti in merito all’argomento.

Anche quest’anno la campagna di sensibilizzazione sul tema dello spreco alimentare prevede il premio Vivere a Spreco Zero. Un’iniziativa che premia le buone pratiche da parte di imprese, Amministrazioni pubbliche e scuole nella riduzione degli sprechi alimentari.

Giunta alla sua 6a  edizione, questa giornata di prevenzione rappresenta un’occasione di coinvolgimento collettivo in una problematica in cui ognuno di noi può fare davvero la differenza.

Inizio nuovo anno di Servizio Civile

Finalmente ci siamo!Dopo l’attesa, ora si fa sul serio: il 15 gennaio è iniziata la nuova avventura per i 16 volontari   selezionati nell’ultimo bando del Servizio Civile Universale. I nuovi volontari svolgeranno  12 mesi di servizio per l’attuazione del  progetto Accoglienze, promosso da  Associazione Amici della Caritas di Ferrara-Comacchio, Centro Donna Giustizia e Associazione Nadyia per l’accoglienza e la tutela di donne e minori. Il progetto  vedrà sicuramente protagonisti i nostri volontari,  che daranno una concreta mano per migliorare i servizi, le attività e le iniziative verso la nostra comunità e il nostro territorio.

Buon servizio civile a tutti!

OPERAZIONE MUTANDA: 450 KIT

Un enorme ringraziamento va a tutti coloro che hanno partecipato, supportato e sostenuto la realizzazione dell’Operazione Mutanda e, senza i quali, non avremmo potuto conseguire risultati oltre ogni aspettativa.
Grazie all’aiuto di tutti abbiamo potuto realizzare l’Operazione Mutanda sia all’Ipercoop “Le Mura” in tre diversi momenti, sia al tradizionale mercatino di Natale in Piazza Trento Trieste per l’intera settimana dal 17 al 23 dicembre e, entrambe le iniziative, unitamente alle offerte in denaro pervenute direttamente alla segretaria dell’Associazione a beneficio del progetto ci hanno permesso di realizzare ben 450 kit per le persone bisognose che si rivolgono al nostro centro.

Qui il resoconto completo dell’iniziativa: Operazione Mutanda 2018

Povertà a Ferrara: INTENDIAMOCI. 12 gennaio 2019

 

Sabato 12 gennaio, in Piazza del Municipio 2 a Ferrara, dalle 9.30 alle 12, si terrà l’incontro pubblico per fare il punto sugli interventi a contrasto delle povertà messi in campo a Ferrara. L’incontro dal titolo “Povertà a Ferrara: INTENDIAMOCI” sarà un confronto sul fenomeno complesso di povertà ed esclusione sociale che richiedono un’azione coordinata e integrata da parte del sistema pubblico e delle associazioni ferraresi.

L’iniziativa è promossa dal Comune di Ferrara in collaborazione con ASP, Agire Sociale, Cooperativa Matteo 25, Centro Solidarietà Carità, Il Mantello Ferrara, Associazione Viale K, Associazione Nadiya, Gruppo locale Monsignor Franceschi

PROGRAMMA:

  • Accoglienza con break di benvenuto offerto da Coop Alleanza 3.0
  • Saluto del Sindaco di Ferrara Avv. Tiziano Tagliani e dell‘Arcivescovo di Ferrara – Comacchio Mons. Gian Carlo Perego
  • “Coraggio alzati!”
    Il nuovo rapporto regionale sulle povertà 2017-2018
    Sauro Bandi – direttore della Caritas Diocesana di Forlì e responsabile del Coordinamento regionale Caritas
  • Le condizioni di vita delle famiglie a Ferrara in riferimento al tema povertà
    Caterina Malucelli – Ufficio statistica del Comune di Ferrara
    Strumenti nazionali e regionali di sostegno alla povertà e all’inclusione lavorativa: quali risposte a Ferrara?
    Chiara Polloni e Antonella Parisi – Assistenti sociali di ASP Centro Servizi alla Persona di Ferrara
  • Il contributo delle Associazioni Ferraresi impegnate al contrasto della povertà
  • Conclusioni: Chiara Sapigni – Assessore alla Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari del Comune di Ferrara

Coordina gli interventi la giornalista Camilla Ghedini.

Corrimano, un sostegno per l’autonomia.

 

Corrimano, un sostegno per l’autonomia. 

Campagna ‘Liberi di partire, liberi di restare’: il progetto  Caritas diocesana per favorire l’autonomia delle donne in uscita dai Centri di accoglienza

Il progetto ‘Corrimano – un sostegno per l’autonomia’ si pone in linea di continuità con l’impegno della Caritas in favore di donne richiedenti asilo per offrire a 10 di esse in uscita dai centri di primo livello (i cosiddetti CAS – centri di accoglienza straordinari) un ulteriore periodo di accoglienza per completare un percorso di formazione professionale e avviamento al lavoro (tirocinio) in collaborazione con IAL Ferrara.

Nello specifico il progetto si rivolge a donne con le quali durante la prima accoglienza si sia stabilito un positivo rapporto di fiducia e collaborazione, che abbiano ottenuto il permesso di soggiorno, raggiunto un buon livello di conoscenza della lingua italiana e manifestato l’intenzione di stabilirsi a Ferrara.

Per esse, dopo la prima accoglienza il progetto prevede altri 12 mesi di ospitalità a carico della Caritas, prolungabili a 18 ove se ne ravveda l’utilità.

L’accoglienza di secondo livello, autonomamente gestita dalla Caritas e non vincolata ad alcuna convenzione con enti terzi, presuppone da parte delle donne beneficiarie un maggior grado di autonomia e responsabilità nell’impiego delle risorse messe a loro disposizione, al fine di rafforzarne le capacità di autogestione economica.

A tale scopo le donne sono affiancate da un’operatrice della Caritas nella pianificazione e rendicontazione delle spese.

La formazione e il tirocinio sono orientati all’acquisizione della qualifica di ‘operatore della ristorazione’ con un’attenzione particolare alla cucina tipica locale.

Le donne impegnate nello svolgimento dei tirocini lavorativi sottoscrivono un piano di accantonamento dell’indennità di tirocinio accantonamento per la costituzione di un fondo di cui potranno disporre alla fine del progetto per pagarsi una sistemazione autonoma.

Il progetto Corrimano si inserisce nelle Campagna ‘Liberi di partire, liberi di restare‘ promosso dalla Conferenza episcopale italiana.

Perido di realizzazione: dal 1 luglio 2018  al 30 giugno 2019.

 

 

C’è posto per te

C’è posto per te 

il progetto 8xMille della Caritas diocesana per l’accoglienza di donne e minori

La Caritas dicoesana, con il contributo della Conferenza episcolape italiana – Fondo 8xmille alla Chiesa cattolica, ha istituito una rete di accolgienza per donne e minori che vivono sistuzioni di povertà estrema e grave disagio sociale.

Dall’inaugurazione del primla prima struttura di accoglienza, Casa Betania (2014), la rete si è progressivamente estesa grazie al coinvolgimento di parrocchie, associazioni, ordini religiosi e privati cittadini che hanno messo a disposizione altre strutture (case e appartamenti) dove le donne e i loro bambini possono trovare ospitalità e sostegno.

L’accoglienza è connessa alla definizione di un percorso che prevede, per ciscuna donna accolta: l’ascolto, l’affiancamento, la socializzazione, l’impegno attivo nel recupero dell’autonomia.

Molte delle donne accolte hanno vissuti traumatici di abbandono, violenza, deprivazione materiale e affettiva.

Per questo l’attività dei volontari dell’associazione Amici della Caritas, impegnati nel seguire le donne accolte nella  loro quotidianità, si integra  con quella di 4 educatrici, una psciologa, 2 medici dell’ambulatorio Caritas di Ferrara (dove è attivio, con la medicina di base, un servizio specialistico di ginecologia).

Importante è il sostegno della comunità civile per reperire risorse e strumenti a supproto dell’attività di accoglienza (abbigliamento e prodotti per la prima infanzia) o dare risposta a  bisogni specifici (cure dentistiche, mobilità sul territorio, svago).

Questo coinvolgimento è l’espressione di una solidarietà diffusa che silenziosamente produce legami di prossimità.