Sospeso e felice: storia di uno studente in Caritas

L’esperienza nel nostro Centro di via Brasavola in seguito alla sospensione da scuola

Sfruttare una “punizione” per fare un’esperienza nuova, importante, che cambia lo sguardo su una realtà fino ad allora poco conosciuta.
È ciò che sta vivendo Giovanni (nome di fantasia), studente dell’ITI “Copernico-Carpeggiani”, che ha accettato di trascorrere una settimana nel Centro Caritas di via Brasavola in seguito alla sospensione da scuola.
Da mercoledì 12 aprile a venerdì 21 il ragazzo presta servizio ogni mattina dalle 9 alle 14. «È stata una scelta mia», ci spiega. «L’alternativa sarebbe stata di trascorrere una settimana a casa. Non ho avuto dubbi nello scegliere, invece, di impegnare le mie mattinate facendo qualcosa. E riesco a essere più tranquillo se mi danno qualcosa da fare, piuttosto che stare solo seduto a un banco».
Principalmente, Giovanni prepara insieme agli altri volontari i pacchi per la spesa. Aiuta quindi Nabil a scaricare il furgoncino che arriva con i beni alimentari e poi prepara i cartoni da buttare. Per il resto, aiuta dove c’è più bisogno. «Il primo giorno sono stato anche in mensa, pulendo e igienizzando i vassoi usati e riportandoli in cucina. Ho pulito anche i pavimenti e il bagno».
Come accennato, la Caritas per lui è stata sostanzialmente una scoperta: «prima di iniziare qui, sapevo più o meno cosa fosse, a volte ero venuto con mia madre a portare dei vestiti usati. Ma solo prestando servizio, ho scoperto che la Caritas è molto più della raccolta dell’abbigliamento…».
Un’esperienza interessante, dunque, la sua, tanto da volerla ripetere: «quest’estate, prima di andare al mare, vorrei tornare qui almeno una settimana a fare il volontario».